Anche la nostra scuola ha voluto “ricordare”… facendo ciò che più spaventa la mafia: ha fatto memoria di storie, di nomi, di volti e sorrisi, di parole, gesti e sacrifici.
I ragazzi delle classi terze sono stati coinvolti dai loro insegnanti in un percorso di conoscenza che prevedeva, per ciascuna classe, “l’adozione” di una o più vittime di mafia. È stata poi svolta una ricerca che ha portato alla scoperta di tante vite stroncate prematuramente e violentemente dall’orrore di cui la mafia troppo spesso si è macchiata.
Così è stata fatta esperienza della necessità di conoscere, di sapere, perché solo così si può evitare l’indifferenza, la delega o l’omertà. E i ragazzi…si proprio quelli che sembrano catturati solo dal “qui e ora”, che spesso appaiono impermeabili a tutto, hanno saputo mettersi alla ricerca e hanno dato voce a chi la propria voce non ha più, ma può continuare a parlare se ci si mette in ascolto.

Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera” e principale promotore della giornata del 21 marzo, ha detto: ” La memoria fa paura alle mafie: non può essere ingabbiata nel passato, archiviata. Va vissuta nel presente”.
Questo dovrebbe essere l’impegno di ogni cittadino. Anche di domani.